domenica 5 giugno 2016

La dea delle montagne

Ieri sera sono stata a Chiuduno, in provincia di Bergamo. Ogni anno si svolge un festival, Lo spirito del Pianeta, dedicato a tutte quelle culture che rischiano di scomparire a causa della globalizzazione. La serata di ieri era dedicata ai nativi americani che hanno fatto un appello affinché non venga toccata la loro montagna sacra, in Arizona, che rischia di essere trasformata in una miniera di rame a cielo aperto. Ci hanno spiegato che questo luogo, la Grande Montagna Seduta, il Graham Mountain per gli statunitensi, è un luogo sacro da migliaia di anni dove le donne vanno a partorire e vengono celebrati riti di propiziazione e ringraziamento alla madre terra.

E qui è scattato un campanello....
Ancora una volta una montagna sacra, un archetipo presente in molte culture del mondo. Ne avevo fatto cenno, riguardo a Delfi, nel post precedente, ma volevo condividere con voi alcune riflessioni sull'importanza di due montagne dell'antichità mediterranea accomunate dal fatto di presentare lo stesso nome: il monte Ida.
Ora, il monte Ida più famoso è quello in cui è avvenuto il giudizio di Paride. Il principe di Troia, ancora ignaro delle sue origini, giovane pastorello innocente viene scelto come giudice per assegnare la fatidica mela d'oro alla dea più bella. Questo monta Ida si trova in Frigia, nella penisola anatolica.
Il secondo monte Ida invece è situato a Creta ed è tra i suoi anfratti che venne tenuto nascosto Zeus neonato da sua madre Rea, stanca di veder divorati tutti i suoi figli dal marito Urano. Zeus venne accudito dalle ninfe e nutrito da Amaltea, da alcuni identificata con una divinità, da altri con una capra.
Il punto è che non sembra affatto una coincidenza la presenza di due monti, a poca distanza l'uno dall'altro, con lo stesso nome. Questo dipende dal fatto che la radice di questo nome è *Da, una sillaba che si ritrova, ad esempio, nel nome di Demetra. Noi conosciamo questa dea con il suo nome attico, ateniese insomma, ma nel resto della Grecia era conosciuta come Damater, la madre Da appunto. Anche nelle tavolette micenee era chiamata Da-Ma-Ta e il suo paredro, ovvero il suo compagno, era Poseidone, cioè il marito di Da. In effetti, i due dei, sotto le sembianze rispettivamente di giumenta e cavallo, si accoppiarono e da questa unione nacque la Kore, la fanciulla, chiamata anche Persefone o semplicemente Despoina, la signora.
Ora, non voglio entrare nei particolari di questa famiglia divina, perché meritano un post a parte e invece voglio tornare a queste due montagne sacre.
Tralasciando il mito, in tempi storici il monte Ida in Frigia fu sede principale del culto della dea Cibele mentre, come è anche chiaro dal mito di Zeus, il monte Ida a Creta era sede del culto di Rea, una delle personificazioni della madre terra.
Non è una novità che le genti che abitavano Creta prima dell'arrivo dei Micenei adorassero la Dea Madre, rappresentata con in mano dei serpenti e celebrata attraverso i giochi rituali del toro, la taurocatapsia.
Dunque, Cibele e Rea sono due volti della stessa Da, cioè la madre terra e il culto legato alla montagna ancora una volta ci indica come questi luoghi più di altri fossero considerati centrali nelle antiche religioni legate a questa divinità.
Come i fratelli nativi americani, così anche nel Mediterraneo pre- greco o nel mondo cristianizzato delle origini la montagna conserva un valore sacro, è il luogo in cui la terra si unisce al cielo e la sua forma ricorda il grembo materno. Montagne sacre se ne ritrovano in ogni luogo della terra dall'Australia al Tibet, dal sud America all'Europa, ancora oggi. Dove? Il monte Athos in Grecia ad esempio, luogo interdetto alle donne perché l'unica che vi può risiedere è la vergine Maria.
Il monte Carmelo in Israele, Tindari, una volta sede del culto di Cerere e poi di un santuario dedicato a una Madonna nera... Quanti santuari mariani sorgono su un monte? Anche il chiacchierato sito di Medjugorje...

Nessun commento:

Posta un commento